Stati di coscienza
Bruno Severi
Che
cos'è la coscienza?
Per meglio chiarire questa domanda presento alcune riflessioni
del Prof. Emilio Servadio. "Ci sono varie definizioni a seconda
del punto di riferimento che assumiamo. È l'avvertire la
presenza di qualche cosa allo spirito" ci dice un dizionario
enciclopedico. È un'istanza sensoriale, discriminativa di
qualità psichiche" ci suggerisce un manuale di psicologia
dinamica. È il correlato soggettivo di certe attività
encefaliche" ci propone un testo di neurologia. In verità,
essere coscienti di qualche cosa è un esperienza che tutti
conosciamo, ma di cui non è possibile dare una definizione
riduttiva. Possiamo ammettere l'esistenza di un inconscio o di
un preconscio, ossia di atti psichici non coscienti: ma non
possiamo pensarli o menzionarli o descriverli se non in termini
di coscienza. Nei fenomeni di percezione extrasensoriale molto
si svolge probabilmente a livelli non coscienti, ma noi ne
possiamo parlare solo al momento in cui la coscienza ce li
rivela. Altrimenti rimarranno per sempre fuori, appunto, dalla
nostra coscienza.
Ma per coscienza normale che cosa dobbiamo intendere? Per un
occidentale non troppo nevrotico o pazzo, essa è lo stato
psichico in cui ci troviamo abitualmente quando siamo svegli.
Essa, inoltre, nel corso della giornata, può subire sensibili
oscillazioni di intensità pur rimanendo sempre una coscienza di
veglia. Sappiamo che presso certe popolazioni primitive la
possibilità di sperimentare stati diversi di coscienza (come ad
esempio essere posseduti da un dio o da uno spirito) è
considerata del tutto normale, mentre appare abnorme la nostra
posizione al riguardo. Questo era opportuno ricordarlo perché
non si prenda come ottimale quello stato di coscienza a noi più
noto e consueto".
Lo
spettro delle potenzialità umane
Dal momento della nascita ogni uomo trova davanti a sé una gamma
vastissima di potenzialità da sviluppare. Ad esempio, la
capacità di poter correre i 100 m. in 10 sec. di imparare la
matematica e le lingue straniere e probabilmente anche quella di
usare certe facoltà psi. Tuttavia, ogni individuo nel corso
della sua esistenza svilupperà solo una piccola frazione di ciò
che potenzialmente è in grado di fare. Ciò dipende dal fatto di
essere nato entro una certa cultura, in un determinato periodo
storico, in un posto piuttosto che in un altro, di avere
determinati genitori, insegnanti ed amici, ed anche da una vasta
serie di fattori casuali.
All'interno di ogni contesto umano si forma un atteggiamento
comune secondo il quale è bene sviluppare certe potenzialità e
soffocarne invece altre. Un bambino in età scolare avrà già
prefissate, entro certi limiti, molte delle sue future mete e
aspettative. Chi diverge da questi binari, tacitamente
riconosciuti da tutti come invalicabili, verrà emarginato,
condannato o curato come un pazzo. Anche le potenzialità della
nostra coscienza sono numerosissime, ma soltanto alcune di esse
sono favorite ed impiegate, mentre di tante altre non ne fa uso
o perché sono inibite, o perché non si sa della loro esistenza,
o perché si sono atrofizzate per il disuso. Alcune di esse però
sono solo latenti ed aspettano gli stimoli appropriati per
emergere (Tart).
Definizione degli Stati Alterati di Coscienza
Si usano diversi sinonimi per indicare gli stati alterati di
coscienza (ASC, dall'inglese "Altered States of Consciousness").
Alcuni preferiscono parlare di stati modificati di coscienza
perché il termine alterati può dare l'impressione che si tratti
di stati patologici. Altri studiosi suggeriscono di parlare di
altri stati o di stati attentivi interni. Poiché la definizione
più impiegata è quella di stati alterati di coscienza (d'ora in
poi ASC) senza implicare, con questo termine, necessariamente
alcuna patologia, a questa definizione mi atterrò nella presente
trattazione. Anzi, cercherò di evitare di parlare di quelle
situazioni che sono chiaramente o prevalentemente patologiche.
Tutti gli ASC hanno avuto un ruolo fondamentale nell'influenzare
la nascita e l'affermarsi di movimenti religiosi, filosofici e
culturali. Il sogno e tutte quelle esperienze un po' misteriose
come l'estasi, la trance, l'ipnosi, l'uso di sostanze
psicotrope, etc., sono conosciuti in tutte le epoche e in tutte
le parti del mondo come porta d'accesso verso dimensioni diverse
dall'ordinario. Uno ASC per una certa persona è quello in cui
essa sente chiaramente uno spostamento qualitativo nel modo di
funzionare della sua mente. Ci si accorge che essa opera
diversamente dal solito. "In una visione generale della psiche
si possono considerare gli ASC come momenti comportamentali
dell'attività mentale di tipo temporaneo, non stabili, più o
meno volontari. Il tutto senza dovere necessariamente implicare
il concetto di patologia. Anzi, taluni ASC sembrano esprimere
momenti di massima armonia" (Marabini).
È
possibile che una persona che sia in uno ASC possa fare
scaturire particolari capacità che non sono presenti nel suo
normale stato di coscienza. Ad esempio, un sensitivo potrebbe
essere in grado di usare certe facoltà paranormali entrando in
un particolare ASC ed usarle in qualche modo, cosa che non
riuscirebbe a produrre in condizioni normali.
Caratteristiche e mezzi d'induzione
Sebbene gli ASC abbiano tutti molti punti in comune, le loro
caratteristiche possono variare a seconda della presenza di vari
fattori (Ludwig):
-
background culturale
-
motivazioni ed attese personali
-
particolare procedura adottata
-
ambiente, etc..
Tra le caratteristiche che più frequentemente vediamo essere
comuni ai diversi ASC ricordiamo:
-
alterazione nel modo di pensare
-
alterazione del senso del tempo
-
perdita di controllo
-
diverso modo di apparire delle emozioni
-
diversa percezione del proprio corpo
-
distorsioni percettive (sinestesia, etc.)
-
modificazione del significato delle cose
-
senso dell'ineffabile
-
ipersuggestionabilità
Gli ASC possono essere provocati da una grande varietà di agenti
e di tecniche che interferiscono con il normale flusso degli
stimoli sensoriali, con la normale reazione motoria, con il
normale stato emotivo e con la normale organizzazione dei
processi cognitivi. Le principali modalità di induzione degli
ASC sono ( Ludwig):
-
Riduzione della stimolazione esterocettiva e/o dell'attività
motoria
-
Aumento della stimolazione esterocettiva e/o dell'attività
motoria e/o dell'emozione
-
Aumentato stato di allerta o di coinvolgimento mentale
-
Diminuita allerta o rilassamento delle facoltà critiche
-
Presenza di fattori somatopsicologici
Alcuni esempi. Si è parlato, all'inizio, del nostro normale
stato di veglia. A questo si oppone il
sonno, il
secondo più comune stato di coscienza caratterizzato da vari
correlati neurofisiologici tra cui la comparsa nell'EEG,
all'inizio, delle cosiddette onde alfa e poi, nel sonno
profondo, delle onde delta. Tutti ormai sanno del sonno REM e
del suo rapporto con i sogni. Ciò che interessa particolarmente
menzionare è che, contrariamente a quanto prima si pensava,
anche negli stati di sonno profondo e senza sogni, esiste una
sia pur limitata attività psichica, e pertanto di coscienza. Ma
parlare del sonno e dei sogni ci porterebbe molto lontano perché
troppo bisognerebbe dire e per questo rimando all'articolo del
Dr. Marabini sui Quaderni di Parapsicologia (marzo 1996).
Accenniamo pertanto agli stati di coscienza lievemente alterata
che precedono, o seguono il sonno: sono le fasi di
sonno ipnagogico
e sonno ipnopompico.
In entrambi si osserva un rapidissimo alternarsi di immagini,
parole, frasi, melodie, di un caleidoscopio di percezioni con
una apparente vita autonoma, e sono possibili eccezionali
illuminazioni creative o fenomeni paranormali. In definitiva, si
riesce a parlare con l'inconscio. Le voci parlano forte o piano,
a volte anche in lingua straniera o in un idioma non
comprensibile, sempre però a grandissima velocità. In genere la
loro velocità, come anche quella delle visioni, non ci permette
di poterle ricordare, tuttavia è possibile esercitarsi ad
osservare con maggiore attenzione e a trattenere nella memoria
questi fuggevoli fenomeni. Lo studioso Van Dusen afferma: "Altre
vite sono componenti inconsce della nostra vita. Per ora basti
dire che le esperienze che si compiono in questo stato fanno
pensare alla presenza di spiriti che agiscono in noi a livello
di sensazioni interiori molto profonde".
I
sogni lucidi.
Avere un sogno lucido significa vivere attivamente all'interno
del mondo del sogno, avendo la consapevolezza di sognare e
avendo un certo grado di controllo volontario sul corso
successivo del sogno. Esso si manifesta di preferenza nel primo
sonno o prima del risveglio. Nel sogno lucido si possono fare
cose che nella vita reale sono impossibili, come volare o
passare attraverso i muri o incontrare esseri che sembrano avere
tutte le caratteristiche di entità spiritiche. In questo
contesto si possono forse spiegare i fenomeni di bilocazione o
di viaggio in astrale. L'Ing. Guido Gardini afferma: "Gli
sciamani da sempre hanno praticato il sogno lucido per visitare
luoghi lontani e comunicare mentalmente". Il mondo del sogno
lucido è un laboratorio interno dove è possibile programmare
esperimenti, soluzioni di problemi, costruzioni non ancora
tentate. Ci sono varie tecniche per indurre e manipolare i sogni
lucidi a nostro piacimento. Chi si è allenato in questa tecnica
del sogno lucido giura che i risultati sono entusiasmanti. Si
tratta di controllare un proprio stato di coscienza alterato
facendone un uso consapevole e, magari, finalizzato.
Nell'ipnosi
si provano particolari fenomeni, come percezioni illusorie,
amnesie, ipermnesie, e soprattutto uno stato di notevole
suggestionabilità rispetto a ciò che viene detto o indicato
dall'ipnotizzatore. Secondo certe vedute psicoanalitiche,
nell'ipnosi si ha una regressione a stati di dipendenza e di
subordinazione di tipo infantile, dovuti a un pronunciato
transfert dell'ipnotizzato sulla figura dell'ipnotista. L'ipnosi
differisce, anche dal punto di vista neurofisiologico, dal sonno
(diverso EEG) e si presta favorevolmente all'induzione di
fenomeni extrasensoriali. Può essere auto o etero-indotta.
La creatività.
La creatività si accompagna ad uno ASC che sembra invece
dipendere da qualità innate di alcune persone. Essa consta in
uno modo di vedere, pensare, o agire con il mondo che non solo è
nuovo, ma anche migliore di quelli a noi soliti. Quando questi
processi inconsci sono creativi possono portare a soluzione
difficilissimi problemi che una persona in stato di veglia non
riuscirebbe a risolvere. La creazione artistica e letteraria
spesso si esprime attraverso intuizioni, visioni ed esperienze
che si sviluppano in uno stato modificato di coscienza, oltre
che nel sonno e nel sogno. In ogni modo, sembra necessario
possedere in modo innato una notevole capacità immaginativa.
Anche famosi scienziati hanno fatto notevoli scoperte in uno di
questi stati.
La trance
da possessione
o medianica.
Traggo da "Il libro di Ruth" di M. Schatzman una fedele
descrizione di questo tipo di trance. Quando un medium si
prepara ad una seduta con un cliente, in genere comincia con il
chiudere gli occhi standosene tranquillo sulla sua sedia. Poco
dopo comincia a respirare profondamente, a russare leggermente e
a dimenarsi, e in generale a comportarsi come una persona
addormentata in un sonno profondo ma agitato e turbata da un
sogno alquanto angoscioso. Nel giro di pochi minuti, di norma,
diventa più calmo e spesso si sente una specie di bisbiglio
continuo, come se stesse parlando con se stesso. Poco dopo
comincia a parlare in modo udibile, spesso con una voce e una
forma diversi, e a volte anche con un vocabolario differente da
quelli che sono caratteristici della sua normale conversazione
da sveglio. Manifestamente la personalità normale del medium ha
smesso di controllare i suoi organi vocali, e una nuova
personalità ne ha assunto il controllo. La nuova personalità può
portare avanti una conversazione di un'ora e anche più con il
cliente. Alla fine dice che deve andare e dà l' arrivederci. Il
processo con cui la seduta era iniziata viene allora ripetuto in
ordine inverso. In qualche minuto, dopo una certa dose di
contorcimenti, di gemiti e di bisbigli, gli occhi sono di nuovo
aperti e il medium riassume la sua voce e i suoi modi normali.
In genere ignora ciò che è accaduto durante la seduta, come una
persona che ha parlato nel sonno ignora quello che ha fatto e
detto. Da uno studio di Nelson (1970), durante lo stato di
trance 9 medium su 12 mostrarono all'EEG alterazioni focali del
lobo temporale del cervello. Tali alterazioni, di solito, sono
comuni negli attacchi epilettici e nella schizofrenia, ma questo
non implica che i medium ne siano affetti.
La meditazione.
Per svolgere le nostre normali attività quotidiane abbiamo
bisogno di un costante e determinato corredo di stimoli
sensoriali. Se veniamo privati di questa soglia minima
percettiva, allora possiamo fare esperienza di ASC. È come se la
mente creasse la sua realtà nel momento in cui la realtà esterna
viene esclusa. Gli asceti, e coloro che si vengono a trovare,
volontariamente e non, per un certo tempo in condizioni di basso
livello di stimolazione sensoriale, possono sperimentare il
processo della meditazione.
La meditazione è il tentativo di sospendere temporaneamente
l'attività concettuale, di escludere ogni elaborazione delle
varie informazioni che arrivano al cervello, di evadere dal
mondo esterno. Il risultato di questo processo è che quando
ritorniamo al nostro stato normale vediamo le cose in modo
diverso, rinnovato rispetto a prima .
La maggior parte delle tecniche meditative comporta una
stimolazione monotona favorita da una posizione fissa e da un
pensiero reiterato (su una parola o un mantra, un'immagine
visiva, la concentrazione sul proprio respiro, etc.). Lo stato
meditativo può essere raggiunto anche assumendo un atteggiamento
passivo e recettivo, cercando di svuotare la mente da ogni
pensiero. Qualunque cosa accada, non bisogna lasciarsi
coinvolgere da niente ma occorre mantenere un atteggiamento
distaccato e lontano. Si entra così in uno stato di attenzione
conscia non legata ad alcun pensiero che ci porta a vedere ciò
che succede fuori da noi come se fossimo solo degli spettatori
distanti. Con entrambe le tecniche si ottiene, dopo un certo
allenamento, un isolamento sensoriale che può indurre visioni
allucinatorie o una percezione del nostro corpo del tutto
anomala.. Al punto estremo viene a mancare la distinzione tra io
e non io Perdita del senso di identità). Questa situazione può
comportare una identificazione con l'oggetto della meditazione o
un senso di fusione con l'universo o un senso di assorbimento in
Dio. Si può anche fare l'esperienza dell'OBE. Anche altre
pratiche diverse dalla meditazione sembrano a volte indurre gli
stessi effetti.
Estasi mistica
ed
estasi chimica.
Lo psichiatra Abraham Maslow condusse uno studio su individui
che avevano avuto esperienze mistiche che lui indicò come "peak
experiences" (esperienze di picco). Nella psichiatria
tradizionale le esperienze mistiche di ogni genere sono
solitamente trattate nel contesto di una psicopatologia grave.
Nel suo studio, Maslow dimostrò che le persone che avevano avuto
"peak experiences" di solito ne traevano vantaggio e
dimostravano una netta tendenza ad autorealizzarsi. Esse erano
in grado di affrontare le avversità in modo molto più creativo e
costruttivo, si mostravano maggiormente distaccati dagli aspetti
più materiali della vita (guadagno, carriera, gelosie, invidie)
e più aperti verso i valori fondamentali. Anche la morte perdeva
buona parte della sua carica di paura. Egli suggerì che tali
esperienze potevano essere supernormali, invece che anormali, e
su queste considerazioni gettò le basi di una nuova psicologia
(la psicologia transpersonale).
Tra i fattori che possono indurre l'esperienza mistica
importanti sono:
-
le droghe
-
il digiuno
-
la febbre elevata
-
l'eccitazione
-
la fatica
-
l'alterazione della respirazione
-
intense emozioni, etc..
Si producono anche quando il normale stato di attenzione conscia
viene sostituito da:
-
sogno ad occhi aperti
-
fantasticherie
-
meditazione
-
sonnolenza
-
sogni onirici
-
preghiera intensa
Differenze con la trance da possessione (Rouget G.)
ESTASI TRANCE
immobilità movimento
silenzio rumore
solitudine compresenza
senza crisi con crisi
privazione sensoriale sovrastimolazione sensoriale
ricordo amnesia
allucinazione assenza di allucinazione
Nell'estasi si sperimenta un rapporto molto intimo e nuovo con
l'universo (estasi cosmica), o con Dio (estasi mistica). Si
sente che tutte le cose sono tra loro collegate, si scoprono
nuovi significati nel mondo attorno a noi. Perdono valore i
fatti che fino a quel momento ci erano sembrati importanti. Si
prova un estremo senso di euforia e di gioia incontenibile sino
a farci piangere copiosamente. Spesso sparisce la paura della
morte. Si percepisce il mondo come attraverso nuovi organi di
senso. I colori, i suoni, etc, sembrano più vividi e penetranti,
con nuove caratteristiche mai prima sperimentate.
Nel corso delle loro pratiche ascetiche, i cultori dello yoga
possono sospendere i battiti del loro cuore, contrastare la
peristalsi intestinale ed altri movimenti involontari, e ridurre
quasi a zero il loro metabolismo, sino a giungere a stati
comatosi. Anche gli stati mistici, in passato considerati come
espressione di grave patologia mentale, iniziarono ad essere
guardati con occhio più benevolo dagli uomini di scienza.
Le sostanze come l'LSD, la psilocibina e la mescalina sono
chiamate in America psicolitiche (che liberano la mente) e, in
Europa, psichedeliche (che aprono o dilatano la mente). Esse non
sono narcotici, sedativi o stimolanti, ma hanno l'unico effetto
sulla psiche umana di renderla consapevole di forme di coscienza
e di contenuti che di solito sono nascosti o inconsci.
Secondo lo psichiatra cecoslovacco S. Grof, i contenuti dei
viaggi psichedelici da droghe (in particolare da LSD) sono di 4
tipi:
-
estetici, costituiti in genere da visioni di tipo geometrico
o paesaggistico;
-
biografici, in quanto ci riportano alla coscienza
avvenimenti, spesso angosciosi e dimenticati, del nostro
passato;
-
perinatali, che ci ripropongono in forma simbolica le fasi e
i traumi della nostra nascita;
-
transpersonali, che sono quelli a contenuto più ricco e
sconvolgente perché sembrano portarci in una nuova
dimensione esistenziale.
Ricordiamo, però, che gli esiti di queste esperienze
psichedeliche non sono mai costanti e prevedibili, ma risentono
moltissimo dei condizionamenti psicologici, culturali e
ambientali a cui è sottoposto il soggetto che assume la droga.
Gli effetti sperimentati dipenderanno pertanto da:
-
la sua cultura di base
-
la sua personalità
-
le sue aspettative
-
la sua vulnerabilità fisiologica verso quella determinata
droga
-
le sue precedenti esperienze
-
la sua disponibilità a lasciarsi andare
-
come è stata predisposta la seduta
-
con chi, etc.
Come già ricordato, le sostanze psichedeliche ci possono portare
nei meandri più nascosti della nostra mente e del nostro
inconscio. E quello che laggiù incontreremo potrà essere di
celestiale bellezza o popolato di terrifichi mostri, e tutto
questo dipenderà in gran parte da noi.
Considerazioni psicofisiologiche
Lo psichiatra americano Roland Fischer, in uno splendido
articolo comparso sulla rivista Science nel 1971 dal titolo: "A
Cartography of the Ecstatic and Meditative States", collega gli
stati di coscienza a livelli di attivazione del sistema
parasimpatico ed ortosimpatico. L'elemento determinante per il
passaggio da uno stato di coscienza all'altro è espresso dalla
velocità di elaborazione del cervello. In altri termini,
cambiare la velocità di lavoro del cervello significa cambiare
stato di coscienza. Per cui, come lo stato ordinario di
coscienza è rappresentato da un equilibrio ottimale tra le
informazioni che il cervello riceve e quelle che elabora, così,
se tale equilibrio viene a mancare, ecco che si possono
manifestare stati non ordinari di coscienza. Se la velocità di
elaborazione aumenta, lo stato coscienziale si colloca lungo un
continuum percezione-allucinazione che comprende: lo stato di
veglia normale; lo stato di creatività; l'ansia; uno stato
schizofrenico acuto simile a quello patologico senza essere per
niente patologico; la catatonia (quando tutto il sistema si
blocca); l'estasi mistica. L'estasi, nello schema di Fischer, è
lo stato di massima velocità di lavoro del cervello. In questo
stato la coscienza non riceve più dati sensoriali dall'esterno
per cui, non avendo più alcun materiale in arrivo, essa può
analizzare, in un certo senso, se stessa. Se invece la velocità
di elaborazione diminuisce, la gamma degli stati di coscienza si
sposta verso un continuum di percezione-meditazione
comprendente: lo stato di veglia rilassata; lo stato di
rilassamento profondo intenzionale e, dopo un ampio intervallo,
i vari gradi della meditazione sino al Satori del buddhismo Zen
e al Samadhi dello Yoga. Questa parte della mappa comprende
importanti aspetti della religiosità orientale. Entrambi i
percorsi sono caratterizzati da una graduale interiorizzazione,
passando da una dimensione fisica (immagini sensoriali in
ingresso) ad una mentale o interiore. Dalla rilevazione dei
parametri fisiologici e biochimici si può dire in quale stato si
trovi il soggetto in esame o, almeno, su quale dei due percorsi
indicati da Fischer esso sia localizzato. Dallo schema che
compare nell'articolo di Fischer, si vede come i due percorsi,
partendo dal medesimo punto che è lo stato di veglia, si
dividano per seguire due direzioni diametralmente opposte. Alla
fine di ciascun percorso, si arriva comunque alla stessa meta
dove ognuno di noi può, se si realizzano certe condizioni,
venire a contatto con il proprio Sé.
ASC
e ESP
Gli ASC rappresentano un importantissimo campo di interesse per
i parapsicologi perché molti dei cosiddetti casi spontanei
suggeriscono che i fenomeni paranormali possano operare in modo
efficace quando il soggetto si trova in uno di tali stati. A
quanto pare, l'ESP è un processo inconscio e le impressioni che
in un primo momento riceviamo inconsciamente devono farsi strada
verso la coscienza e ciò avviene principalmente sotto forma di
presagi, sogni, visioni e perfino di allucinazioni. Queste sono
le modalità più importanti di cui si serve l'inconscio per
portare i suoi contenuti alla mente e ciò avviene
particolarmente con l'ipnosi, il sogno e l'isolamento dei sensi.
Infatti, solo dopo aver chiuso fuori il mondo esterno e il suo
costante assalto ai nostri sensi (Ganzfeld), ci accorgiamo della
presenza di messaggi ESP. Le sostanze stupefacenti sono state
usate a questo scopo da secoli. In particolare, le sostanze
psichedeliche ci avvolgono in visioni ed emozioni che sgorgano
molto in profondo. È veramente possibile che gli allucinogeni
potenzino l'ESP? Diversi resoconti di esploratori e di studiosi
presso popoli primitivi e numerosi risultati sperimentali
farebbero pensare di sì, ma tale rapporto è ancora
insufficientemente studiato.
Significato degli ASC
Da alcuni gli ASC sono considerati come l'ultima spiaggia per
molte e diverse forme dell'espressività e dell'esperienza umana,
siano esse forme di adattamento che di disadattamento. In alcuni
casi la regressione psicologica riscontrata risulterà dannosa
per l'individuo e la società, mentre in altri casi la stessa
regressione sarà al servizio dell'Io e servirà all'uomo per
trascendere i limiti della logica e del formalismo, o per
esprimere necessità e desideri repressi in una maniera
socialmente riconosciuta e costruttiva. Con la dizione forme di
disadattamento si intende tutta la gamma dei comportamenti
psiconeurotici e psicopatici (Ludwig).
Lettura consigliate
AA.VV.: La
fenomenologia della coscienza normale e alterata. Theta
Pubblicazioni
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modificazione della coscienza. Il Giornale dei Misteri, N. 122,
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Fenomeni parapsicologici. Nuova Libra Editrice, 1994
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