QUANDO I FENOMENI
SI DEFINISCONO PARANORMALI
(Limiti e oggetto della Parapsicologia)
Piero
Cassoli
Scrissi
molti anni fa: “Ci sono tre parole che hanno fatto passare molte
notti insonni a tanti Parapsicologi e su cui tuttora non c’è un
universale consenso: ”Oggetto”- “Limiti”-“Parapsicologia”. Sono
le parole che costituiscono il sottotitolo di questa lezione e
che continuano a “intrigare” – mi si permetta di usare questa
brutta ma incisiva parola- la maggior parte dei Parapsicologi –
o almeno di quelli degni di questa qualifica.
La situazione si
trascina tuttora, tanto è vero che fra noi ogni tanto c’è
qualcuno che propone nuovi termini, per lo meno al posto di
quello ormai screditato di “Parapsicologia”. A mio parere la
confusione- e il discredito- hanno raggiunto limiti
intollerabili. A mio parere l’unica strada percorribile, allo
stato attuale della ricerca, è quella delle definizioni
provvisorie, fenomenologiche, che abbiano per ora, come unico
fine, quello di intendersi. Dobbiamo in altre parole costruire
una “griglia”, un “filtro” che ci permetta di dire: i fenomeni
in esame che passano quel filtro sono i soli che rientrano a
pieno diritto nella nostra ricerca –almeno per ora.
Quindi a chi ci
interroga sul significato di quelle tre parole, risponderemo in
questo modo:
La Parapsicologia
è quella branca delle Scienze Biologiche che studia i
Fenomeni psi.
L’ Oggetto
della Parapsicologia è lo studio dei
Fenomeni psi.
I Limiti
della Parapsicologia sono quelli posti dalla definizione dei
Fenomeni psi.
Daremo quindi una
definizione (provvisoria) dei fenomeni psi. Ma prima di passare
a tale definizione, credo utile aggiungere che i limiti della
Ricerca in Parapsicologia restano comunque indefiniti e sfumati,
che le definizioni date hanno un fine operazionale,
pragmatico, insomma pratico. Tutt’intorno ai fenomeni
psi in senso stretto, c’è un “Territorio di Frontiera”
quanto mai evanescente e affascinante, che è un campo
infinito di studio, spesso in comune con antropologi,
etnologi, storici delle religioni e del folklore, etnoiatri e
biologi, fisici e medici e che offre la opportunità di tante
ricerche “sul campo”.
Non ho mai compreso
perché queste mie parole così chiare, questi miei concetti così
semplici e pratici non siano stati negli anni, e ne sono passati
ben 28 da quel Congresso all’Università di Modena in cui per
la prima volta li presentai in Italia, non dico criticati, ma
neppure commentati- se si esclude, e questo va a suo merito, il
Dr. Enrico Marabini, che però non ha fatto riferimento alla mia
relazione di allora.
Mi sembra comunque
utile informare preliminarmente che il termine “Parapsicologia”
è stato adottato al Congresso di Utrecht il 30 Luglio 1953.
Era già stato proposto nel 1889 dal prof. Max Dessoir,
Professore dell’Università di Berlino. Nel primo ‘900 sembrò
prevalere il termine “Metapsichica”, coniato dal Fisiologo
Charles Richet e tuttora in uso, ma sempre meno, nei paesi di
lingua francese. In Inghilterra si è sempre usata la
denominazione “Ricerca Psichica”, dal nome della più antica
Associazione di Parapsicologia, nata a Londra nel 1882.
Oggi è vivamente
sentita la necessità di trovare un termine nuovo, perché sul
vecchio termine di Parapsicologia si è creata confusione di
significato al limite dell’equivoco e dell’indecenza. In attesa
di una Teoria o di una scoperta che permetta di coniare un
termine eziologicamente
appropriato, proporrei il termine PSILOGIA, ostico, poco
orecchiabile, ma difficilmente sfruttabile dal brulicante
verminaio dei cosiddetti Mercanti dell’Occulto.
I Fenomeni psi
“psi” è la
XXXII lettera dell’alfabeto Greco antico ed è la prima lettera
della parola greca “psichè”. Il termine è ben accetto perché è
più facile trovare consenso su di una sigla che su di una
parola: infatti “para”psicologico- “meta”psichico-
“para”normale-“sopra”normale, hanno dei prefissi che sono
impegnativi, perché hanno assunto quasi dovunque delle
connotazioni che facilmente richiamano associazioni con la
metafisica, la religione, il soprannaturale, il magico.
Il termine psi
inoltre ha assunto fra di noi un importante significato, cui
siamo arrivati senza quasi comunicarcelo: starebbe a connotare
un principio unificatore, seppure ignoto, che
sottende e determina i fenomeni in oggetto.
Attenzione però:
questo legittima una vaga supposizione che sia possibile una
unificazione causale, eziologica, dei fenomeni: unificazione
che oggi, allo stato delle conoscenze, non sembra lecito
accreditare. Infatti ancora oggi qualcuno ipotizza che i
fenomeni psi possano appartenere a categorie
diverse.
Prima di passare alla
Definizione che ormai propongo da anni, vorrei dire che essa è
accolta quasi unanimemente in campo internazionale, tanto è vero
che il prof Robert Morris Direttore della Cattedra di
Parapsicologia dell’Università di Edimburgo, in un Congresso
internazionale tenutosi dal 15 al 18 Ottobre 1998 a Roma su
“Isolamento ed Handicap”, ha proposto la seguente Definizione:
“Lo studio di modalità apparentemente nuove di
comunicazione o di scambio di influenze fra organismi ed
ambiente”
Definizione dei fenomeni psi (1998)
I Fenomeni psi
sono quelli che, debitamente accertati, fanno ipotizzare
l’esistenza di vie di interazione ancora sconosciute fra l’uomo
e l’ambiente”.
Il punto dolente di
questa definizione sta in quel “debitamente accertati”.
Se questi fenomeni lo fossero già e il fatto fosse accettato
dalla comunità scientifica, o anche solo dalla sua maggioranza,
la grande controversia, che divide il mondo degli scienziati da
ormai un secolo, avrebbe termine. E’ mia precisa convinzione
che l’esistenza dei fenomeni psi sia già stata dimostrata
e se ne riparlerà quando tratteremo singolarmente i vari
fenomeni. Ora è necessario precisare quali sono le vie di
interazione fra l’uomo e l’ambiente conosciute fino ad oggi.
Si usa dire
–ed è assiomatico per la maggior parte delle branche del sapere-
che un essere vivente acquisisce informazioni, a lui ignote,
soltanto tramite le vie sensoriali: vista, udito, tatto,
odorato, gusto. Qualcuno vuol aggiungere, e non ho nulla che me
lo faccia rifiutare, che si possono acquisire informazioni anche
per mezzo della logica.
Si usa dire
che
l’uomo non può venire a conoscenza di un fatto, logicamente
e/o statisticamente imprevedibile, prima che questo sia
accaduto. In altre parole la causa deve precedere l’effetto.
Si usa dire
che l’essere vivente non può agire sul mondo materiale che lo
circonda senza l’impiego di una forza.
Concludendo bisogna
dire che per poter avanzare credibilmente una Teoria dei
Fenomeni psi bisogna ipotizzare e ricercare nuove vie di
interazione fra l’uomo e l’ambiente: forse, più probabilmente,
fra gli esseri viventi e l’ambiente.
Il giorno in cui
troveremo negli esseri viventi una struttura o un organo capace
di svolgere le funzioni, conoscitive e cinetiche, che stiamo
studiando, la Parapsicologia come oggi è concepita scomparirà
per rientrare di diritto o nella Fisiologia o, come dice
Marabini, nella Psicologia.
A quanto mi risulta
il primo che ha parlato in Parapsicologia di due diversi modi
di interazione dell’uomo con l’ambiente, uno conoscitivo e uno
cinetico, è stato Joseph Maxwell, magistrato francese, che nel
1903 , nel suo libro Les Phénomènes psychiques, distinse i
fenomeni psi in “intellettuali” e “fisici”. Oggi si
mantiene quella direttiva solo che si chiamano i fenomeni
intellettuali “psi-cognitivi” e quelli fisici “psi-fisici”.
Dal 1930 sono entrate
nell’uso comune due sigle: ESP (Extrasensory Perception) e PK (Psychokinesis)
che indicano anch’essi la prima e la seconda categoria di
fenomeni.
Fenomeni psi:
Fenomeni
psicognitivi
Fenomeni
psi-cinetici
I fenomeni “psicognitivi”,
quelli che, ripetiamo, sono frutto di una interazione anomala e
per ora ignota fra l’uomo e l’ambiente e che portano alla
acquisizione di un informazione o conoscenza, comprendono la
Telepatia, la
Chiaroveggenza e la Precognizione.
I fenomeni “psicinetici”,
quelli che sono frutto di una interazione anomala e per ora
sconosciuta fra l’uomo e l’ambiente e che portano a produrre
una azione sul mondo esterno, sono costituiti dai fenomeni PK e
Psicocinetici. E’ questa la classe di fenomeni maggiormente
contestata e lo è stata sempre fin dalla Fondazione della
Società per le Ricerche Psichiche inglese, i cui membri più
rappresentativi, fin dall’inizio e per molti anni, rifiutarono
di prenderli in considerazione.
Avremo dunque che i
fenomeni psi si
suddividono in:
Fenomeni psicognitivi:
Telepatia -
Chiaroveggenza - Precognizione
Fenomeni psicinetici (PK):
Macro PK -
Micro PK
Esiste anche un
fenomenologia di tipo “misto”, cognitiva e cinetica, che compare
specialmente nella fenomenologia
spontanea.
Questa parola
“spontanea” che compare qui per la prima volta, ci offre
l’occasione di porre un’altra importante distinzione e
precisazione. Dividiamo cioè i fenomeni anche in
spontanei e sperimentali
La prima categoria
comprende quei fenomeni -spontanei- che sono oggetto
della esperienza diretta di ciascuno di noi. Quasi ogni
settimana, sfogliando i giornali, si possono leggere racconti
di cronaca che riferiscono avvenimenti che hanno una qualche
attinenza con l’ oggetto della nostra ricerca. Noi inquadriamo
questo materiale in quel vasto campo della Parapsicologia che
chiamiamo appunto “spontanea” e anche “aneddotica”. Sarà più o
meno valida a seconda della attendibilità di chi la riferisce,
cioè delle testimonianze.
A questo punto si
apre un importante capitolo della Parapsicologia: il valore
della testimonianza. Una lezione in parte pratica e in parte
sperimentale sarà riservata a questo argomento.
Desidero comunque
esprimere un mio personale parere: le testimonianze e le
documentazioni che sono state raccolte, specialmente negli
ultimi centodieci anni, in un Tribunale ordinario sarebbero in
molti casi più che sufficienti ad assolvere un imputato con
formula piena o a condannarlo all’ergastolo. Nel nostro campo
sono serviti poco o nulla per convincere gli scettici o la
Scienza.
La seconda categoria
in cui dividiamo i fenomeni psi è quella dei fenomeni
sperimentali, i quali devono sottostare ad una precisa
metodologia che vi è già stata tratteggiata dal Dr. Marabini
quando vi ha anticipato l’argomento con una breve relazione
intitolata “Alcune Considerazioni metodologiche”.
L’argomento, che
verrà ampiamente sviluppato in varie occasioni, è di una tale
importanza che anch’io desidero fin da ora enunciarvi alcun i
punti cosiddetti irrinunciabili perché una sperimentazione sia
ritenuta corretta. E vi ricordo che se oggi siamo ancora
parte, e più saldamente che mai, della Associazione Americana
per il Progresso della Scienza, ciò è dovuto non al
riconoscimento della realtà dei fenomeni che studiamo, ma alla
validità del metodo con cui indaghiamo nel campo della
Parapsicologia sperimentale.
La metodologia
sperimentale nel nostro campo deve rispettare alcuni punti
qualificanti:
1)
Il fenomeno deve essere
promosso e progettato dallo sperimentatore, il quale adotterà un
Protocollo dell’Esperimento precedentemente studiato,
e che sarà redatto in base a “ipotesi di lavoro” che saranno
verificate (testate) in quella occasione.
2)
Deve esserci un
Bersaglio (target) ben definito. Cioè si sappia a
priori cosa il soggetto debba indovinare o influenzare.
3)
I Risultati
devono essere trascritti o registrati alla presenza dello
sperimentatore e di almeno un altro osservatore. Meglio se il
bersaglio è formulato da un Computer e il responso registrato e
calcolato (valutato) dallo stesso.
4)
Le condizioni
sperimentali devono escludere nel modo più tassativo la
possibilità di una fuga sensoriale, cioè di un trucco
(cosciente o inconscio).
5)
Infine deve
essere possibile una qualche forma di misurazione . In
Parapsicologia si usa come parametro la “Probabilità
statistica”: la probabilità che un evento si verifichi “per
caso” può essere calcolata. E il ragionamento diventa molto
semplice: se uno degli eventi oggetto del nostro studio si
verifica con frequenza maggiore di quanto è dato dal calcolo
delle probabilità, bisogna cercare la causa di quella
deviazione
dalla norma. Per
noi la causa più probabile è l’intervento del fattore psi.
Sia
chiaro che
questa non è la dimostrazione della esistenza del fattore psi.
6)
Il soggetto non
deve essere in grado di indovinare, tramite un processo logico,
i bersagli, che quindi debbono essere scelti casualmente o,
come si dice con un termine che vi deve divenire famigliare “randomizzati”.
Queste severissime
condizioni si impiegano quando si conducono esperimenti che si
vuole pubblicare. Non si impiegheranno con i nostri corsisti, ma
se qualcuno dovesse preliminarmente conseguire buoni risultati,
dovrà poi sottoporsi a queste norme e in particolare alla norma
o condizione numero 4.
Ed ora passiamo alla
definizione dei fenomeni che abbiamo elencato più sopra.
Telepatia, Chiaroveggenza, Precognizione e Psicocinesi.
TELEPATIA
E’
quel fenomeno psicognitivo per cui si ipotizza che un uomo
acquisisca una conoscenza interagendo con la mente di un altro
uomo per vie ancora sconosciute.
Ecco un esempio
schematico, ma nella sua essenzialità frequente e comune nella
fenomenologia spontanea.
Maria e Luisa furono
grandi amiche fin dall’infanzia. La vita le divise ed una di
esse, Luisa, sposandosi, andò ad abitare lontano da Maria. I
loro rapporti si troncarono. Dopo molto tempo, un giorno,
improvvisamente e insistentemente a Maria venne in mente l’amica
Luisa (o la sognò). La tristezza che accompagnava questo
ricordo la costrinse a parlarne con il marito. Qualche tempo
dopo venne a sapere che Luisa era morta, proprio in quel giorno
in cui l’aveva tanto ricordata.
In questi casi il cui
valore purtroppo oggi è sempre più sminuito, è fondamentale che
si possa essere certi che il fatto non sia stato favorito da
qualche “fuga sensoriale.”
CHIAROVEGGENZA
E’
quel fenomeno psicognitivo per cui si ipotizza che un uomo
acquisisca una conoscenza interagendo con il mondo fisico a lui
esterno, per vie ancora sconosciute.
Il problema qui è
escludere che in quel certo fenomeno invece della
Chiaroveggenza non sia intervenuta la Telepatia.
In Laboratorio è
molto facile costruire un esperimento in cui si possa escludere
l’intervento telepatico, ma è molto difficile che si presenti un
avvenimento nella casistica spontanea, che lo escluda.
Comunque si può tentare di costruire una situazione
“spontanea” quasi ideale:
Mario Rossi è caduto
incidentalmente in un fiume ed è annegato. Era solo e nessuno lo
ha visto.. Il suo corpo è stato trascinato a valle per
chilometri dalla corrente, finché è andato a impigliarsi in un
groviglio di erbe e detriti in una ansa del fiume, vicino ad un
mulino.
Anna è la moglie del
mugnaio. Quella mattina si sveglia e dice di avere avuto un
sogno agitato e turbato da angosciose visioni di annegamenti.
Qualche tempo dopo viene ritrovato il corpo di Mario Rossi,
proprio a ridosso del mulino e nei pressi della camera dove
Luisa dorme.
Una concreta
realizzazione di questo tipo di fenomeno si ha quando un
“sensitivo” o “paragnosta” viene invitato dai famigliari di una
persona scomparsa per rintracciarla, magari per mezzo di una
mappa. Ma per potere dire che si tratta di chiaroveggenza e non
di Telepatia, la persona deve essere deceduta. Altrimenti si può
sempre supporre che si è trattato di un fenomeno telepatico fra
lo scomparso e il sensitivo.
PRECOGNIZIONE
E’ quel fenomeno psicognitivo per cui un uomo acquisisce una
conoscenza di un avvenimento che deve ancora accadere e che è
logicamente e statisticamente imprevedibile.
IL fenomeno è forse
il più conturbante e sconvolgente fra tutti quelli studiati
dalla Parapsicologia. Ed ecco il fatto creato a tavolino, ma
che ha un richiamo non tanto vago ad un fatto clamoroso che ci
fu dato di documentare.
Luigi, il marito di
Maria, è un appassionato di corse automobilistiche. Una notte
Maria sogna che il marito va ad assistere ad una di queste
manifestazioni sportive. Nel sogno vede un auto lanciata a
grande velocità che esce di strada e finisce fra la folla. Vede
decine di vittime allineate lungo la strada. Maria si sveglia di
soprassalto e prega il marito di non recarsi all’indomani al
circuito di X.
Fra l’altro il sogno
ha un “colore” emotivo diverso dagli altri sogni. Luigi non dà
ascolto alla moglie, va all’autodromo, i fatti si svolgono come
Luisa aveva sognato ma lui ne esce fortunatamente illeso.
Affinché casi come
questo possano essere di qualche utilità allo studioso, bisogna
che soddisfino a tre requisiti fondamentali.
1)
I fatti debbono essere
comunicati per scritto prima dell’avverarsi della precognizione.
I trucchi per aggirare questa pregiudiziale sono diversi.
2)
I fatti debbono essere
descritti dettagliatamente con particolari tali da potere
escludere una coincidenza fortuita, una interpretazione di
comodo e una inferenza logica.
3) La loro
realizzazione non deve dipendere da chi li ha enunciati né da
chi vi è coinvolto
A questo punto in un
manuale di Parapsicologia molti inseriscono la
RETROCOGNIZIONE
E’ stato mio
costante parere in questi anni, parere convalidato da valenti
studiosi che la Retrocognizione possa essere sempre ricondotta
alla Telepatia o alla Chiaroveggenza.
Un caso
particolarissimo di retrocognizione è la "Psicometria”
(detta anche Psicoscopia). Il fenomeno consiste
nel fatto che il soggetto o paragnosta viene messo a contatto
con un oggetto, di cui racconta la “storia”. Il fenomeno può
essere incluso nel grande capitolo delle “Mantiche”, che
verrà trattato nella lezione sulla Chiaroveggenza. Le Mantiche
sono rappresentate da vari tipi, numerosissimi, di modalità che
i soggetti adottano per mettere in atto le loro capacità:
chiromanzia, cartomanzia, radioestesia, rabdomanzia etc.
Infatti in ogni caso
di retrocognizione la fonte di informazione di eventi passati
dovrà essere controllata. Se potrà essere controllata vuol dire
che la “fonte” esiste ancora nel tempo e nello spazio e che
quindi il sensitivo potrà sempre averla captata o da un’altra
mente o da un evento esistente. Non devo in altre parole
ipotizzare un fenomeno nuovo quando, ricorrendo a quelli noti,
posso fornire una interpretazione.
E’ opportuno in
questa occasione accennare ad un principio - lo chiamerei
“precetto”- che non sembra essere molto conosciuto fra i cultori
del paranormale. Il principio è noto come “Rasoio di Ockam”
o “Principio della economia delle cause”. Si usa citarlo in
latino: “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”.
Cioè: non si debbono invocare interpretazioni complesse quando
sono sufficienti interpretazioni note e più semplici (
traduzione libera).
LA
PSI COME PRINCIPIO UNIFICATORE DEI FENOMENI
L’uso della XXIII
lettera dell’alfabeto greco antico come una sigla anodina -psi-
in sostituzione dei vari “para”- “meta”- “supra”, rimane valido e io lo
suggerisco caldamente. Non possiamo però ignorare che ci sono
molti studiosi che usano questa sigla come espressione ,
convenzionale, di un principio ignoto che sottende, condiziona e
determina i fatti stessi, unificandoli. Si può enunciare questo
principio così:
La Telepatia, la
Chiaroveggenza e la Precognizione (non ho nulla in contrario ad
aggiungere la Retrocognizione ) sono tre manifestazioni di una
unica capacità del Bios, cioè dell’Essere vivente, capacità
ancora ignota, per cui l’essere vivente può mettersi in contatto
prendendone conoscenza, con ogni evento, soggettivo ed
oggettivo, cioè mentale e materiale, del passato, del presente
e del futuro, anche al di fuori di ogni limite dello spazio.
Quando si sente usare
la sigla GESP –General Extrasensory Perception- ci si vuole
riferire a tutti questi fenomeni, senza fare le distinzioni che
finora abbiamo fatto.
A questa Ipotesi
unificatrice hanno aderito in passato studiosi molto
accreditati come F.Myers, C, Richet, E. Osty, R. Sudre, W.
Mackenzie, H.Bergson, C..G.Jung ed altri.
Allo stato attuale
della ricerca non mi sento di aderirvi incondizionatamente anche
se la cosa può essere accattivante, suggestiva e… riposante.
Non so poi come potrei includervi anche la Psicocinesi. E’ bene
che gli studenti conoscano queste correnti di pensiero che in
Italia, a causa della mancanza di studiosi che abbiano
affrontato il problema, non sono né discusse né criticate.
Personalmente come ho
già detto altrove ho abbracciato la ipotesi ormai famosa e
antica dell’esistenza del Corpo Astrale o di una formazione
simile che si proietta fuori del corpo per effettuare i fenomeni
che sono qui in esame, ipotesi che ritengo sperimentabile, dato
che la OBE, oggi più che mai studiata e indagata, non è altro
che una presentazione moderna di quella antica ipotesi.
PSICOCINESI
E’
quel fenomeno per cui l’uomo può interagire con l’ambiente che
lo circonda per vie ancora sconosciute.
Non occorrono
esemplificazioni create artificialmente. Basta pensare ad un
uomo che in condizioni controllate fa muovere a distanza un
oggetto. Questa azione macroscopica viene ancora da taluno
chiamata “TELECINESI”, per distinguerla dalla
Psicocinesi vera e propria che può influire sulla materia anche
a livelli microscopici. Una distinzione che sembra ridondante e
di cui parleremo durante la lezione su questo fenomeno.
Un esempio di
Psicocinesi Spontanea è il Poltergeist.
Viene chiamato oggi anche RSPK, cioè
Recurrent Spontaneous Psychokynesis
( PK ricorrente e spontanea). Si tratta di un fenomeno,
apparentemente legato alla presenza di una certa persona, per
cui, all’improvviso, in un certo ambiente, gli oggetti
cominciano a muoversi senza essere toccati: le manifestazioni ,
sempre dirette sul
mondo esterno, possono essere di vario tipo, oltre a quelle
caratterizzate dal movimento di oggetti.
Qui si esaurisce la
trattazione schematica e se vogliamo scolastica della
Parapsicologia in senso stretto.
Questi limiti non
sono affatto chiusi ad altra fenomenologia. Di questi fenomeni,
troppo spesso confusi con, o inclusi nei, fenomeni psi
quando o non lo sono affatto o quando non sono stati ancora
accertati, faremo una breve elencazione. Una breve descrizione
di ognuno permetterà allo studente di meglio inquadrarli e
ricordarli.
Anni fa di questi
fenomeni ne individuai un certo numero che suddivisi in tre
classi. E tutto sommato ancora oggi manterrei questa distinzione
senza difenderla a spada tratta, ma soltanto per avere un punto
fermo da cui partire per una proficua discussione.
La prima Classe
la chiamai quella dei “ Fenomeni che bussano alla porta della
Parapsicologia scientifica”. Essi necessitano di un loro
ulteriore approfondimento di ricerca da parte dei Parapsicologi.
Se la loro realtà sarà debitamente documentata saranno
senz’altro da classificarsi fra i fenomeni psi.
La seconda Classe
comprende fenomeni di incerta classificazione, veri enigmi
psico-fisiologici. Dirò a scopo puramente informativo che i
fenomeni di questa Classe e quelli della successiva sono stati,
in Italia e fuori e per molti anni, posti “ a carico”
della Parapsicologia da irresponsabili scettici “ignoranti”.
In Italia, per merito di pochi scettici intelligenti ,le cose
sono alquanto cambiate.
La terza Classe
comprende
infine tanti fenomeni o tipi di ricerca che non appartengono
alla Parapsicologia, ma ad altre branche della Scienza o che
hanno addirittura una loro autonomia.
E ripetiamo pure la
solita inascoltata dichiarazione: il Parapsicologo è molto
interessato a tutta questa fenomenologia ed è pronto ad
esaminarla, a studiarla, a offrire la propria competenza
affiancando altri studiosi, qualora questa consulenza gli venga
richiesta. Il Dr. Marabini infatti vi ha ripetuto che questi
studi e ricerche hanno bisogno di una complessa competenza in
molti campi. Tanto meglio se è il Parapsicologo ad
averle, queste competenze. Altrimenti cercherà di cooptare i
competenti di altre branche della Scienza nelle sue équipes di
ricerca.
Valga un esempio per
tutti, dato che fra l’altro mi tocca da vicino: quello dei
cosiddetti “Guaritori”, noti anche come
“pranoterapeuti”. Nello studio di questi soggetti , che
dovrebbe essere di competenza primaria della Medicina, il
Parapsicologo è molto solo, dato che i medici nella loro grande
maggioranza, quasi nella loro totalità, fanno finta di ignorare
e spesso ridicolizzano questo argomento. I danni per la gente,
vittime di raggiri, promesse e delusioni , sono immaginabili.
PRIMA
CLASSE DI FENOMENI
Sono quelli che “bussano alla porta della Parapsicologia”e che,
debitamente accertati , dovrebbero far parte della
Parapsicologia stessa. Essi sono enumerati con un criterio,
personale, di decrescente attendibilità
1)
ESPERIENZE FUORI DEL CORPO
Sono
note anche con la sigla OBE (out of the body Experience).
Presuppongono la
esistenza di un “corpo sottile” o “astrale”, capace di
staccarsi dal corpo e di proiettarsi in luoghi anche lontani. Il
soggetto ha spesso la impressione di vedere il proprio corpo
inerte steso sul letto o a terra. Egli ha l’impressione di
essere un centro di coscienza fuori dal corpo che osserva il
mondo circostante. E’ un fenomeno di grande interesse oggi per
il Parapsicologo, che spesso cerca di ridurlo ad un fenomeno di
Chiaroveggenza.
2)
FENOMENI OLFATTIVI, ACUSTICI E TERMICI
Compaiono soprattutto
durante le sedute medianiche e accompagnano spesso fatti
miracolistici nella vita dei Santi. La loro denominazione è
sufficiente per comprendere di che si tratta.
3)
PSICOFONIA
Si tratta di
registrazione su nastro magnetico di voci di origine
sconosciuta. Il fenomeno è noto anche come “Le voci dell’al di
là”. Esso ha avuto periodi di totale screditamento a livello
dei più seri studiosi. Ma sembra che i fenomeni di alcuni
soggetti, anche italiani, siano degni di essere attentamente
studiati. Peccato che come spesso accade si rifiutino di
essere studiati da ”chi non crede in loro”, secondo protocolli
scientifici.
4)
INFESTAZIONI
La Storia ne è piena
in ogni luogo e in ogni tempo. Si indica con questo termine un
complesso di fenomeni che sembrano legati ad un determinato
ambiente e che possono persistere per molti anni.
Si tratta di
apparizione di fantasmi, voci e gemiti, rumori di catene,
raffreddamento di ambienti e così via.
5)
MATERIALIZZAZIONI E SMATERIALIZZAZIONI
Si verificano
prevalentemente durante le sedute medianiche. Consistono nella
apparizione e scomparsa di parti del corpo umano o del corpo
intero (fantasmi), o di animali o di oggetti, talora anche di
vegetali. Il fenomeno della Materializzazione è indicato anche
con il nome di “Telepastia” e in alcuni testi i due
aspetti possono essere tenuti distinti.
6)
APPORTI
ED ASPORTI
Si indica con questo
termine la improvvisa comparsa o scomparsa in un ambiente, in
genere chiuso, di qualcosa che prima non c’era o,
rispettivamente, c’era. Il limite che divide fenomeni di questo
genere da quelli inclusi nel paragrafo precedente è piuttosto
tenue.
7)
BILOCAZIONE ED OBE
Come ho già detto in
precedenza la OBE ( paragrafo1 della Prima Classe dei Fenomeni)
è una nuova denominazione per indicare quello che era ed è
tuttora indicato dagli occultisti come “viaggio in astrale”.
Nella bilocazione la persona che “viaggia fuori del corpo” è
percepita materialmente da altre persone distanti e dovrebbe
essere rilevata anche da strumentazione adatta. L’argomento è di
grande attualità in rapporto anche agli studi che si fanno
ovunque su un altro fenomeno: la NDE (Esperienze premortali).
8)
LEVITAZIONE (MODIFICAZIONE DI PESO)
Si indica con questo
termine il sollevarsi in aria di un oggetto e in particolare
del corpo umano, in contrasto con le leggi di gravità finora
conosciute. Ricorre circa 200 volte nella Agiografia (vita dei
Santi).
9)
ECTOPLASTIA
Il termine, coniato
da Charles Richet, non dovrebbe avere una sua autonomia, in
quanto legato al fenomeno della materializzazione. L’ectoplasma,
da cui viene il termine Ectoplastia, è una sostanza amorfa,
talora luminosa, che sembra uscire dagli orifizi naturali del
medium (naso, bocca ecc.), assumendo forme varie. Non risulta
che esso sia stato prodotto sotto un controllo preciso, anche
perché si dice con insistenza che toccare o afferrare
l’ectoplasma, potrebbe nuocere gravemente all’integrità del
medium.
10)
VOCE
DIRETTA
Il
fenomeno consiste in voci più o meno chiare che sembrano
provenire da una qualche parte della camera nella quale si
tiene una seduta medianica: Spesso in passato si ponevano delle
trombe di cartone legate al soffitto e alla parete, da cui
sembrava fosse più facile far uscire la voce.
11) PITTURA
DIRETTA
Disegni in bianco e
nero e a colori che si realizzano senza che il medium abbia
alcun contatto con i pennelli e talora senza alcun bisogno del
materiale necessario per dipingere (tele, pennelli, colori).
12)
MUSICA
DIRETTA
Viene anche chiamata
“musica medianica” o “paranormale”. Il fenomeno si verifica
nelle sedute medianiche anche senza la presenza di strumenti.
Si usa lo stesso termine quando si tratta di strumenti che
sembra suonino da soli, come fu il caso celeberrimo del medium
D. D. Home che faceva suonare una fisarmonica- alla luce del
giorno e senza toccarla( testimonianza di William Crookes).
13)
SCRITTURA
DIRETTA
Il fenomeno si ha
quando durante una seduta medianica una matita o una penna o un
gesso su una lavagna si mettono a scrivere senza che alcuno le
tocchi. Sono stati descritti casi in cui la scrittura è
comparsa su carta arrotolata su se stessa senza l’impiego
apparente di mezzi di scrittura.
14)
XENOGLOSSIA
Il fenomeno si
manifesta quando in trance il soggetto parla una lingua a lui
sconosciuta. Molto contestato, è uno dei fenomeni più
sconvolgenti fra i fenomeni psi . Si può trattare di
ipermnesia o di reminiscenze infantili. Ma quando, per esempio,
c’è un vero colloquio fra un egittologo come il prof. Hulme di
Oxford e la medium Rosemary che conosceva solo l’inglese e
ciononostante parlava, anzi conversava in egiziano antico,
l’interpretazione si fa molto ardua, se si può escludere la
intenzionale truffa da parte di uno o di tutti e due i soggetti
interessati. Ma ognuno capirà che le implicazioni di ogni
fenomeno di questo genere diventano tali che necessitano prove
inoppugnabili: ne siamo ben lontani.
UNA OSSERVAZIONE NECESSARIA
Una più vasta e
dettagliata enumerazione di questo tipo di fenomeni la troverete
nel volume del Dr. E. Marabini “Introduzione alla
Parapsicologia” a pag.166 e nelle pagine immediatamente
precedenti troverete esempi molto avvincenti ed interessanti .
A pag .121 troverete
una frase illuminante (§21): “Classificare significa ordinare
in modo articolato un numero più o meno vasto di cose o eventi o
processi, “ in funzione di un punto di vista assunto
come fondamentale criterio qualificante quegli
avvenimenti”.
Il mio punto di vista
si risolve tutto in quelle due parole che sono scritte nella
definizione che ho dato della Parapsicologia “ fenomeni
debitamente accertati”. E il fine si concretizza nella necessità
di stringere alle corde gli scettici e di non offrire il fianco
a troppo facili critiche. Null’altro.
II
CLASSE DI FENOMENI
Questa classe di
fenomeni comprende dei veri enigmi psico-fisiologici, però
alquanto frequenti che debbono per prima cosa essere accertati:
per alcuni, non sarebbe affatto difficile né dispendioso il
farlo. Si prestano facilmente a trucchi o a manipolazioni da
illusionismo.
1)
FACHIRISMO
Fenomeno per cui
alcune persone, tramite pratiche ascetiche ed esercizi
spirituali e corporei, raggiungono il dominio del proprio corpo
e e di alcune delle sue funzioni (arresto cardiaco, catalessi,
inversione dei movimenti naturali di organi cavi, come
l’intestino o la vescica ). Talora mostrano incredibili
resistenze al dolore, al digiuno, alla fatica, trafiggendosi
parte del corpo con aghi o spade, dormendo su un letto di
chiodi o vetri frantumati, inghiottendo benzina ed emettendo
fiamme dalla bocca ecc.).
2)
MUMMIFICAZIONE
( di carni,
uova, vegetali)
Fenomeno per cui
sostanze deteriorabili non subiscono i normali processi di
putrefazione, mentre un analogo campione ( controllo) esposto
alle stesse condizioni di temperatura, umidità e illuminazione,
subisce i normali processi di deterioramento.
3)
AZIONE
SULLA CRESCITA DI SEMI E PIANTE
La tradizione vuole,
ma anche la nostra esperienza ha constatato, che in alcune case
crescono molto bene le piante e in altre non si riesce a tenere
in vita a lungo lo stesso tipo di piante. Il popolo ha creduto
che questo avvenisse per opera di particolari persone, che
erano dotate di una capacità che hanno chiamato “pollice
verde”. Nel campo più strettamente sperimentale si seminano dei
semi di fagioli o di pisello in due vasi diversi e su uno il
soggetto supposto dotato impone le mani pensando di farle
crescere più rapidamente e più rigogliose del campione o
controllo, che sarà tenuto nelle medesime condizioni del primo
ma senza la imposizione della mani.. Ci sono varianti
interessanti. Si può procedere con la sola preghiera. Si può
agire solo sull’acqua che servirà per annaffiare le piante. Si
può tentare anche di farle crescere male e /o morire. Sono stati
fatti parecchi esperimenti in questo senso e, quando i
risultati sono stati secondo le intenzioni, si è interpretato
il fenomeno come dovuto alla psicocinesi, che è stata anche
definita Bio-psicocinesi.
E’ evidente che il
fenomeno possiamo momentaneamente collocarlo anche fra quelli
della prima classe.
4)
VISIONE
DERMOOTTICA
Ne ho già accennato
nella Storia della Parapsicologia a proposito degli avvenimenti
che si sono svolti in Cina. Si tratta della capacità, che si
dovrebbe ritenere accertata, che hanno in particolare alcuni
bambini, di leggere lettere dell’alfabeto o caratteri
ideografici (o addirittura delle frasi) o distinguere dei
colori con i polpastrelli delle dita, con il naso o con i lobi
degli orecchi. Una studiosa francese Ivonne Duplessis ha
lungamente studiato il fenomeno, con risultati positivi.
5)
INCOMBUSTIBILITA’
Fenomeno per cui
alcune persone riescono ad entrare in contatto diretto con fonti
di intenso calore ( braci ardenti, fiamma, liquidi bollenti ),
senza riceverne danno. Una variante nota in tutto il mondo e
molto pubblicizzata è la “pirobazia”, per cui alcune persone
riescono a camminare sulle braci ardenti Il fenomeno è di quelli
da prendere con le famose “pinze”, dato che si presta a
possibilità di trucchi o manipolazioni.
III
CLASSE
In
questa classe sono incluse delle vere e proprie Discipline o
Campi di Ricerca a se stanti. A tutt’oggi le troviamo ancora
citate da giornali anche molto seri ed accreditati, dalla
Televisione, da molti scettici e da alcuni ricercatori sulle
“Sette”, come facenti parte sic et simpliciter della
Parapsicologia. Peggio ancora, troviamo la Parapsicologia
inserita nel vasto campo della Magia, o dell’ Occultismo o
delle “Sette” in senso lato ( non siamo ancora stati collocati
fra le Sette sataniche…).
In un importante
Convegno all’Università di Modena nel 1971 sul tema
“Psichiatria e Parapsicologia” scrissi: “ Nell’accennare ad
alcuni di essi (mi riferivo ai fenomeni della III Classe) taluni
potranno meravigliarsi che si perda tempo nel parlarne e nel
discuterne. Ebbene se lo facciamo ci si dia credito se
prevediamo che chissà quante volte ancora si sentiranno trattare
in futuro certi argomenti come facenti parte intrinseca della
Parapsicologia.”
In seguito i fatti
hanno dimostrato che sono stato un cattivo profeta. Quando sono
comparsi all’orizzonte i giornali e i convegni degli scettici la
confusione è ancora peggiorata. Solo negli ultimissimi anni
alcuni eminenti rappresentanti di quella categoria hanno
corretto un impostazione così errata ed offensiva.
Se vorrete andare a
vedere le varie definizioni e illustrazioni delle voci che qui
elencherò potrete trovarle nelle “Dispense” del Corso di
Parapsicologia che tenemmo nel 1989-90 (Quaderni di
Parapsicologia, Ottobre 90).
Qui è sufficiente
l’elenco e spero che anche chi di voi è digiuno proprio
completamente di Parapsicologia comprenderà l’enormità del fatto
che in passato ma anche tuttora certi giornali, certi
pseudoscienziati, certi divulgatori continuino a commettere
l’errore di credere che le Categorie che citerò facciano parte
della nostra Ricerca.
Astrologia- Magia-
Alchimia- Demonologia- Possessione diabolica- Stigmate- Yoga-
Ipnotismo- Personalità alternanti. In precedenti pubblicazioni
(anteriori al 1970) fui costretto a citare in questo elenco
anche l’Agopuntura, la Omeopatia, la Ufologia, la Macrobiotica.
Oggi fortunatamente non è più necessario, ma è bene che si
conosca questa che oggi sembra una eresia, perché fa parte
della nostra storia travagliata.
Ho pensato a lungo se
includere anche qui la “Nota Finale” che compare nel Corso del
1990, dato che in varie occasioni ho già insistito
sull’argomento. Ma prima lo ho fatto a scopo chiarificatore¸
ma qui lo faccio non solo a questo scopo ma per togliere
qualche dubbio o incertezza che una eventuale affrettata lettura
potrebbe avere ingenerato.
“I fenomeni che
compaiono nella II e nella III Classe possono essere di grande
interesse per il Parapsicologo. Durante il sonno, nelle
manifestazioni miracolose della Vita dei Santi, nella presunta
lacrimazione di una immagine sacra, nella attività di uno
Yogin, in quella di un guaritore, durante una seduta ipnotica,
nei racconti di una “abduction” in Ufologia, possono emergere
fenomeni psicognitivi o psicinetici: come del resto in ogni
momento della vita di tutti i giorni.
Questi fenomeni sono
di competenza del Parapsicologo che dovrebbe essere interpellato
come consulente dallo studioso cui spetta l’esame del fenomeno
complessivo: etnologo, antropologo, medico, psicologo, fisico
ecc., a meno che in unica persona non si assommino le due
competenze.
I fenomeni della I
Classe invece devono essere ampiamente sviluppati e trattati in
un Testo di
Parapsicologia, in
quanto il Parapsicologo, se psicologicamente preparato e
condizionato
potrà trovare in essi
un pabulum inestinguibile per la sua “curiosità” e per
la sua sete di sapere
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